top of page

Mucche selvagge​

Ignorare quanto avreste potuto vedere
è stata la vostra salvezza.
Sapere cosa ho perduto,
la mia condanna.

 

Scritto appositamente per la compagnia La Quarta Scimmia, Mucche selvagge è stato finalista al Premio Sipario 2012 ottenendo una Menzione Speciale della Giuria. Apparso per la prima volta sul numero 749-50 del mensile Sipario uscito nell’ottobre 2012, è attualmente in cerca di produzione.
Il testo – nel quale riecheggiano implicite allusioni a mostri beckettiani – parte dall'incontro fra personaggi catapultati loro malgrado in uno scenario apocalittico: svenuti in seguito all'impatto con un presunto terremoto, Alicante e Felippo si risvegliano nella desolazione di una città relitta, abitata da polvere, calcinacci e cani morti. Deserto che loro, del tutto ciechi, possono solo intuire, immaginare, toccare. Apparentemente sconosciuti, chiusi dentro corpi disarmati di fronte alla solitudine di un buio che non concede spiegazioni, i due si trovano così costretti a condividere l'attesa di fantomatici soccorsi che si rivelano via via sempre più improbabili. Da terra desolata lo spazio muterà presto in una prigione a cielo aperto che a sua volta si trasformerà in campo di battaglia, vero e proprio ring fatto di dialoghi frenetici e scontri non solo verbali grazie ai quali comincia a delinearsi un tessuto narrativo più complesso del previsto. Anche se l'incontro fra Alicante e Felippo è stato organizzato dal caso i due condividono infatti pregressi comuni, un passato strettamente legato alla loro cecità, ovvero alla serie di drammatici eventi che molto tempo prima avevano fatto sì che entrambi perdessero la vista. Eppure, malgrado l'intelaiatura drammaturgica che lascerebbe presagire sviluppi vagamente noir, la storia resta mero pretesto per condurre altrove: fra le pieghe oscure di un abisso abitato da mostri disonesti e terribili come il senso di colpa, l’interscambiabilità fra il ruolo di vittima e quello di carnefice, l’abbandono di fronte ai capricci di un dio nascosto, l'insaziabile sete di vendetta che abita i cuori degli ipocriti.
Il tutto filtrato da uno sguardo che attraverso l'impossibilità di codificare il mondo fendendo il buio si trova a doverlo reinventare facendosi visione. Costretto a vedere ciò che i personaggi non vedono e a combattere contro gli scarti della loro immaginazione, l’occhio dello spettatore si troverà così ad affrontare un disarmante cortocircuito tra forma e senso assumendo suo malgrado il punto di vista di un dio impotente, ignavo, troppo lontano da tutto per avere un corpo, una voce, o almeno un nome.

L’autore

 

Ade Zeno è nato a Torino nel 1979.
Dopo aver pubblicato numerosi racconti su antologie e riviste, nel 2009  ha esordito in volume con il romanzo Argomenti per l’inferno (No Reply editore) – finalista al Premio Tondelli 2009.
Ha anche scritto e diretto alcuni cortometraggi premiati in molti festival, ed è attualmente membro, in qualità di drammaturgo, della compagnia teatrale La Quarta Scimmia, per la quale ha scritto i testi Velvet Bunny (vincitore del Premio Nuove Sensibilità 2010) e Gesù Cristo + Wonder Woman (finalista Premio Scenario 2011).
Nel 2010 ha fondato, insieme al collettivo Sparajurij, la rivista letteraria internazionale Atti impuri.

La regista

 

Chiara Villa fa i suoi primi passi in teatro nel 1993 collaborando come assistente e scenografa per una produzione studentesca de GLI UCCELLI di Aristofane, regia di Giuseppina Carutti, al Piccolo Teatro di Milano e al Festival internazionale del teatro classico dei giovani di Palazzolo Acreide (Siracusa). Fonda, poco dopo, la compagnia Pigrecoerre con la quale firma la sua prima regia LO ZOO DI VETRO di Tennessee Williams.
Negli anni successivi presenta diversi spettacoli, spesso adattando per la scena autori del XX secolo come Orwell, Queneau, Tremblay. Parallelamente agli studi universitari, continua la sua formazione al CRT- Centro di ricerca per il teatro di Milano. All’inizio del 2001 si laurea con lode in Storia del teatro moderno e contemporaneo  presso l’Università degli Studi di Bologna, relatori Giuseppe Liotta e Claudio Meldolesi. Lo stesso anno si trasferisce ad Amsterdam per una prima esperienza di vita all’estero.
Nel 2002 decide di andare in Francia per continuare i suoi studi presso l’Università Sorbonne de Paris, dove otterrà nel 2003, il Master di specializzazione in  Teatro e Arti dello Spettacolo, relatore Jean-Pierre Ryngaert. L’interesse per l’opera e per il teatro musicale l’ha portata a diventare assistente alla regia, tra il 1995 e il 2003 in diversi teatri, tra cui il Teatro Alla Scala di Milano ed il Teatro Nazionale di Varsavia dove assiste Michael Znaniecki; il Teatro Regio di Parma dove assiste Lorenzo Arruga; Bologna 2000 Capitale Europea della cultura dove assiste Emanuele Montagna per diversi spettacoli. A Parigi assisterà invece Laurence Renn al Théâtre de la Tempête e Francesca Zambello all’Opéra National de Paris.
Direttrice artistica della compagnia teatrale Villatheatre, mette in scena diversi spettacoli fra cui PRESENCE, scritto assieme a Murielle Vincent, rappresentato al Bouffon  Théâtre di Parigi, LA VEDOVA ALLEGRA di F. Léhar al Théâtre Municipal di Colmar e al Théâtre de la Sinne di Mulhouse, IL DIARIO DI NIJINSKY di D. Glanert al Teatro Poliziano di Montepulciano, CABARET D'HISTOIRES, un récital intorno ad Arnold Schönberg per il Festival Étè cour Étè jardin di Strasburgo e 1913, di cui è autrice, rappresentato al Théâtre Taps-Scala di Strasburgo durante la stagione 2009/2010.
Per la stagione 2010/2011 presenta MISTERO BUFFO di Dario Fo al Teatro Hall del Chars di Strasburgo e LA CASA DI BERNARDA ALBA di Garcia Lorca. Nel novembre 2012 presenta OFFEMBACH ET LA DIVA ORTENSE in diversi teatri francesi.
Nell'aprile 2013 presenterà l'integrale MISTERO BUFFO di Dario Fo tra la Francia e il Portogallo, le ultime rappresentazioni avverranno al Centro Drammatico Nazionale Comédie de l'Est di Colmar. Seguiranno la regia di CARMEN a Montepulciano e VISIONI di Eric Maestri alla Biennale di Venezia.

bottom of page